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Una notte da Oscar tra veglia e sonno. Cerco di concentrarmi ma non è una cosa semplice. Vedo Di Maio ripreso da un telefonino davanti a uno schermo che al momento della seconda proiezione esulta come un tifoso allo stadio. E siamo ancora alla seconda proiezione. Su un altro fronte, a migliaia e migliaia di chilometri, esulta per la proiezione del film più votato di tutti Guillermo del Toro. E’ suo l’Oscar per lo splendido ‘La forma dell’acqua’. Ma quale sarà la forma del prossimo governo? Faccio zapping con le palpebre che mi tradiscono sovente. A un certo punto intravedo Brunetta. Dice che hanno vinto. Mi riaddormento, poi mi risveglio e vedo Di Battista che dice: ’Ora tutti dovranno trattare con il M5S’. Mi chiedo: ‘perché parla lui, che non si è neppure candidato?’. E comunque, chi avrà ragione? La parola d’ordine è ‘cautela’. Non ne hanno gli attori che salgono sul palco dove si consegnano gli Oscar. Si parla di molestie, di Weinstein, di diversità e uguaglianza, di Russiagate. La giovane regista del corto Silent Child ringrazia nella lingua dei segni. Speriamo che lo facciano anche i politici nel commentare i risultati. Sono passate le sette e dovrei dormire. Me lo ripeto di continuo: sono le sette, sono le sette, basta, basta. Su La7 c’è ancora Mentana. Basta, basta…

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