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Chi li sente, adesso, i vari Lupi, Gasparri, Giovanardi, Quagliarello e altri. Non bastava Rocco Schiavone, il vicequestore romano fuori dalle righe, trasferito ad Aosta sotto le sembianze dell’attore Marco Giallini, che la mattina presto, prima di lavorare, apre il cassetto della sua scrivania e prende uno spinello da fumare davanti alla finestra .

E che dire dei bastardi di Pizzofalcone, personaggi nati dalla penna di Maurizio De Giovanni, poliziotti bravissimi, come l’ispettore Lojacono, interpretato da Alessandro Gassmann, ma che hanno anche strane abitudini, come la giovane agente esperta di armi che nasconde ai suoi genitori la propria omosessualità e si fidanza con un medico legale interpretato da una bellissima Rosaria Martone.

Le due fiction hanno sollevato un mare di polemiche. Non sono mancate le interrogazioni parlamentari. E ora ci si mette anche il vecchio Salvo Montalbano. Il commissario dei commissari. In Un covo di vipere indaga su uno strano omicidio, che nasconde i rapporti di un imprenditore con giovani donne, anche molto vicine alla sua sfera familiare. Non diciamo di più per evitare di svelare il colpo di scena finale e rovinare la visione a chi non avesse ancora visto la puntata.

La domanda è: dopo Schiavone e gli sbirri di Pizzofalcone, riuscirà Montalbano, con la forza del suo quasi ventennale consenso, a evitare critiche e discussioni?

P.S.: E’ passato qualche giorno dalla data del post. E la risposta è: si, c’è voluto Montalbano per evitare polemiche. Come ha sottolineato Aldo Grasso: L’incesto in prima serata? Tranquilli, ci pensa Montalbano. Solo Montalbano poteva affrontare un tema da tragedia greca in prima serata, su Rai1. 

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