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A Buenos Aires, in Plaza de Mayo, la piazza dell’Indipendenza della Spagna, c’è la Casa Rosada, sede del Governo argentino. Dal balcone centrale si affacciava Evita. Entro in quel palazzo per seguire la visita del presidente della Camera Casini. Fuori uomini e donne manifestano a colpi di padelle e pentole. Fanno molto rumore. Il popolo si fa sentire. Un’usanza, per protestare contro qualcosa. Ha un nome: Cacerolazo. Con la telecamera giro immagini e raccolgo interviste. Servono per uno speciale sul momento di grave crisi economica che sta attraversando il Paese. E sulle difficoltà dei tanti italiani che abitano a Buenos Aires.

Tra le case colorate del quartiere La Boca c’è un campetto di cemento, ai piedi di un murales che ha gli stessi colori di quelle case, dove i bambini giocano a pallone. Indossano le magliette dall’Argentina e del Boca Juniors. La Boca è il quartiere dove fu fondata Buenos Aires, dove i genovesi costituirono la Republica Independiente de La Boca, dove ancora oggi gli abitanti si chiamano xeneizes, cioé genovesi in dialetto genovese, appunto. La Boca è il quartiere dove un italiano può anche sentirsi a casa, perché da queste parti si parla anche l’italiano. Caminito è la via più famosa. Qui molti ristoranti e negozi espongono bandierine tricolori, e fa un certo effetto. Gli artisti di strada ballano il tango di fronte a una vecchia imbarcazione abbandonata che ancora una volta ricorda gli emigranti italiani che partirono verso quella terra in cerca di fortuna.

La Bombonera non è troppo distante. La Bombonera è uno stadio, dove gioca la squadra del Boca Juniors. 50mila posti a sedere. I cancelli sono aperti, ci sono gli operai che stanno lavorando. Entro sul terreno di gioco, dove i giardinieri stanno sistemando il prato verde. In quello stadio ha giocato Diego Armando Maradona. Le storie di Italia e Argentina si intrecciano, come i destini degli uomini. Maradona il 30 ottobre avrebbe compiuto 61 anni. Il 25 novembre ricorre il primo anniversario della sua morte. Lo abbiamo voluto ricordare così.

 

 

 

All’epoca seguivo anche il calcio. Questa foto è del 1986. L’anno del suo gol di mano contro l’Inghilterra. Perché lui poteva tutto. E noi tutti eravamo incantati al cospetto del Pibe de Oro. Perché lui era Isso,cioè Lui, il Dio del pallone. Perché Lui era Maradona

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