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Sin dai tempi degli antichi filosofi si è dibattuto sull’esistenza dell’essere. Noi siamo consapevoli di essere e di esistere. Platone sosteneva che l’esistenza era subordinata alle idee. Per Socrate il senso dell’esistenza era da ritrovare nella propria anima. Sarebbe bello, oggi, scoprire cosa pensano, i due, del mondo che ci circonda tra reti, algoritmi e umanoidi. Quello che rimane chiaro è che la coscienza trova spazio nel nostro cervello. E a decidere il comportamento dell’uomo è l’uomo stesso, attraverso i meccanismi che vengono originati dalla propria mente. Rimangono evidenti differenze tra un pedone e un’automobile a guida autonoma, tra un videogioco e un bambino, tra un albero e un display collegato alla Rete. E oggi come ieri, ma anche nel prossimo futuro, si continuerà a ragionare sempre e solo con il cuore.

 

NELL’IMMAGINE: Paul Gauguin, L’invocazione, 1903, olio su tela. Foto: National Gallery of Art

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